lunedì, novembre 19, 2012

La Verità


«L'industria creativa opera, nella maggior parte dei casi, tenendo in ostaggio l'immagine di sé, il senso precario di autostima, il fragile (anche se, di tanto in tanto, incontrollabile) ego della gente cosiddetta "creativa". Noi tendiamo a porci standard incredibilmente alti, e siamo sempre i critici più severi del nostro stesso operato. Soddisfare le nostre alte aspettative, di solito, è molto più difficile che soddisfare quelle di un qualsiasi cliente; loro, nella mia esperienza, tendono ad averne di fin troppo elementari. La maggior parte degli artisti che conosco preferisce lavorare tutta la notte piuttosto che consegnare un'opera di qualità inferiore al loro standard. E' una verità universale che tutti gli artisti si ritengano dei truffatori e dei ciarlatani, e vivano nel terrore costante di essere scoperti. Crediamo che lavorando più di chiunque altro, saremo in grado di non farci beccare. I conta-fagioli scoprirono questa dinamica secoli fa e, da allora, si sono occupati di sfruttare con profitto questa nostra debolezza. Non è necessario dirigere e motivare i creativi come accade per la maggior parte dei lavoratori. Si dirigono e motivano da soli. Basta dargli il via e loro partiranno.»